Campo estivo 2022

IN CIMA, SE POSSO…

Si è da poco concluso il campo estivo 2022 organizzato per i giovani della nostra parrocchia. Quest’anno ci siamo spinti ai confini dell’Italia per affiancare all’esperienza spirituale, le bellezze naturali delle vette alpine e godere con i sensi e con lo spirito la meraviglia del Creato.

Il campo di Clavière 2022 ha unito natura, arte, storia e fede: dalle vertigini del Monte Bianco alla magia suscitata dall’antica civiltà egizia, passando per la Basilica di Santa Maria Ausiliatrice, fatta erigere da San Giovanni Bosco accanto al suo oratorio a Valdocco.

La prima tappa è stata all’Acquario di Genova, dove l’incredibile varietà delle specie animali marine hanno iniziato a farci contemplare la fantasia e la bellezza della natura e del suo Creatore.

La seconda tappa è stata la salita sul Monte Bianco, condotta attraverso lo Skyway, grandioso esempio di tecnologia umana a servizio della scoperta delle bellezze della montagna. Siamo saliti con le cabine che durante la salita ruotavano lentamente su sé stesse consentendo una visione a 360° sul panorama circostante, fino a raggiungere la Punta Helbronner a 3466 di altitudine. Salire in alto e ammirare la maestà del Monte Bianco e dei suoi ghiacciai è stato per noi anche un modo di ricordare che la vita, e soprattutto la vita cristiana, è un cammino in salita, dove ognuno di noi è chiamato a raggiungere le vette, le cime dei grandi valori umani e cristiani che ci propone il Vangelo di Gesù Cristo Figlio di Dio. Lì abbiamo anche celebrato l’Eucaristia in una chiesa molto singolare, dove le pareti erano le montagne, la volta uno splendido cielo azzurro limpidissimo, e l’illuminazione data dai raggi del sole. Mai avevamo partecipato ad una Messa così in alto e in una chiesa così bella, e abbiamo ricevuto il Corpo di Cristo, che ci ha riempito il cuore di quanto gli occhi contemplavano nell’immensità dei cieli.

A parte le escursioni, dal punto di vista del cammino spirituale il campo estivo era incentrato sulla conoscenza di un famoso profeta della Bibbia, il profeta DANIELE, un giovane ebreo che insieme ad alcuni suoi amici si trova a vivere in un paese straniero, e cerca con intelligenza di mantenere viva la sua fede, senza lasciarsi corrompere da una falsa fede e da comportamenti immorali. Ogni episodio del profeta Daniele era completato dalla testimonianza di alcuni personaggi, soprattutto giovani, che hanno trovato nella fede cristiana un senso da dare alla loro vita, e un’opportunità di compiere scelte coraggiose e creative.

Abbiamo ascoltato il racconto della vita di Matteo Farina e di Marco Gallo, giovani adolescenti a noi contemporanei, andati in cielo l’uno nel 2009, e l’altro nel 2011. Ci siamo commossi e stupiti ascoltando la tragica fine dei Ragazzi della Rosa Bianca e di San Carlo Lwanga e i martiri dell’Uganda. Abbiamo scoperto anche che dietro la vita di un famoso industriale italiano, Michele Ferrero, il “padre” della Nutella, si nascondeva un uomo di grande fede e profondamente devoto alla Madonna di Lourdes, da cui traeva ispirazione per i suoi prodotti dolciari.

Nel paese dove abbiamo trascorso i giorni di campo, Clavière, c’è la chiesa parrocchiale, dove è custodita una statua della Madonna che nel 1945, alla fine della Seconda guerra mondiale, è stata profanata da alcuni soldati, che l’hanno appesa ad un albero e le hanno sparato colpi di mitragliatrice. La sacra immagine, poi recuperata, è custodita nella chiesa e porta ancora i segni drammatici degli oltraggi subiti, quasi a ricordarci che il rifiuto di Dio è la radice di tutte le guerre e di tutte le divisioni che ci sono tra noi esseri umani.

Abbiamo anche trascorso una giornata a Torino, dove abbiamo dedicato la mattina alla scoperta del Museo Egizio, e di una civiltà lontana nel tempo, ma incredibilmente moderna e ricca come tradizioni religiose e culturali. Il pomeriggio lo abbiamo dedicato alla visita dell’Oratorio di San Giovanni Bosco, un santo da noi molto conosciuto e amato, e da cui abbiamo tratto le idee più belle per accogliere i bambini e i giovani che frequentano il nostro oratorio parrocchiale. Abbiamo visitato le stanze dove venivano accolti migliaia di ragazzi bisognosi di affetto, di cibo, di fede e di aiuti pratici per affrontare la vita. Abbiamo pregato nella grande Basilica dedicata a Maria Ausiliatrice, fatta costruire da don Bosco su precise indicazioni della Madonna. Abbiamo visitato la Chiesa di San Francesco di Sales, dove abbiamo celebrato l’Eucaristia proprio accanto alla cappella dove l’8 giugno 1856 San Domenico Savio fece insieme ad alcuni amici, la sua consacrazione al Cuore Immacolato di Maria.

Oltre a tutto questo, i momenti di riflessione condivisi insieme nei diversi gruppi, i momenti di gioco, la gioia di stare insieme agli amici, gli scherzi, i servizi fatti a pranzo, cena e colazione per servire i pasti, lavare i piatti e tenere puliti gli ambienti, hanno fatto sì che il campo di quest’anno diventasse un’esperienza unica e indimenticabile, trascorsa troppo rapidamente, e che probabilmente rimarrà nel cuore di tutti, tra i ricordi più belli, per tutta la vita.

Forse durante il campo estivo siamo riusciti, almeno per qualche giorno, a mettere in pratica il suggerimento che San Domenico Savio dava a chi visitava l’Oratorio di Don Bosco: “Noi qui facciamo consistere la santità nello stare molto allegri”… (L.A. 05.08.2022)

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