Con le braccia al cielo, e i cuori un po’ più su…





Gli sguardi fissi sulle montagne, i cieli che suggeriscono l’infinito, le anime che restano assorte.
Si è da poco concluso il campo estivo per i giovani della Parrocchia San Girolamo a Corviale, nei meravigliosi luoghi intorno ad Auronzo di Cadore. Il soggiorno -a pochi passi dalla cittadina veneta, meta turistica molto ambita e apprezzata, – ha dato modo al nostro gruppo parrocchiale di poter godere le bellezze paesaggistiche delle vette alpine e immergersi in una natura incontaminata. Accanto agli stupendi scenari del lago di Misurina, le tre cime di Lavaredo, Cortina d’Ampezzo e il piccolo ma bellissimo lago di Dobbiaco, guidati dai nostri catechisti e dal nostro parroco, abbiamo provato ad immergerci nelle profondità dei nostri cuori e della nostra fede.
L’atmosfera del campo si è accesa fin dal primo giorno, perché abbiamo assistito in TV alla partita finale degli Europei di calcio, e abbiamo esultato per la vittoria ai rigori dell’Italia sull’Inghilterra. Ci siamo sentiti tutti uniti nell’anima e abbiamo condiviso la gioia della vittoria dei nostri campioni. Durante i giorni di campo ci sono stati momenti di preghiera personale e comunitaria, e anche riflessioni su testi della Bibbia che abbiamo condiviso in piccoli gruppi.



























Quest’anno abbiamo seguito i passi dell’importantissima figura biblica di GIUSEPPE, uno dei figli di Giacobbe, venduto come schiavo dai suoi fratelli, che dopo molti anni e molte sofferenze, grazie al suo sguardo sempre rivolto verso il cielo, diventa vice-faraone e diventerà anche il salvatore dei suoi fratelli, proprio quelli che lo odiavano. Durante gli incontri, ci siamo confrontati con la nostra gioia di vivere, ma anche con le nostre debolezze e paure, andando alla ricerca dei nostri sogni più profondi.
Le giornate, sulle note del canto “Se guardi dentro di te“, si sono rivelate occasioni per imparare a conoscere noi stessi, ma anche per conoscere la ricchezza interiore e umana dei nostri amici. Molto forte è stato il clima di amicizia che si respirava durante i giorni di campo. Così sono nate nuove amicizie, altre si sono approfondite, e forse… sono nati nuovi amori…
Molti di noi hanno dimostrato di avere notevoli doti artistiche e recitative, aiutando a mettere in scena alcuni episodi della vita di Giuseppe. Giuseppe sembrava all’inizio un personaggio tanto lontano dalla nostra vita, ma lentamente ce lo siamo sentito vicino, per le sventure e i dolori che hanno accompagnato la sua crescita, ma anche per l’incredibile fede che gli ha permesso di guardare attraverso le difficoltà e vedere nella sua vita il grande progetto di Dio.











Una manciata di ragazzi, qualche catechista, un prete, Giuseppe, le montagne e i cieli… Tanto basta per generare e assaporare il paradiso della nostra esistenza, dono infinitamente grande di Dio, che sorpassa con agilità e fantasia il dolore e le sventure umane, perché “solo se lo vuoi, oltre il buio scoprirai quella luce che ti tira fuori dall’oscurità… E volerai sorretto dal Signore che ti guiderà. “
(L.A. 15.08.2021)